
Cosa devi sapere sulla post-produzione
La post-produzione è uno strumento, che permette di migliorare enfatizzare le qualità di una buona fotografia. Cosa significa? Non deve essere il rimedio a uno scatto sbagliato.
Prima di iniziare a post-produrre, è opportuno effettuare una selezione accurata delle immagini, per evitare di sprecare tempo. Nel dubbio, meglio cestinare e scattare nuovamente. Siate autocritici.
Invece, mi capita spesso di vedere fotografie che all’apparenza ingannano, ma che sono prive di contenuto. Se ne vedono di ogni: riflessi sull’acqua perfettamente simmetrici, raggi di luce aggiunti in un secondo momento, cieli ipersaturi e dalle tonalità inesistenti. Perché intervenire così drasticamente? Fra un tramonto dai colori accesi e una fotografia che rappresenta una scena del quotidiano, “vince” nettamente la prima. Tutto ciò è abbastanza triste, ma rispecchia la realtà dei social e chiunque mastichi un po’ di fotografia è in grado di cogliere l’artefatto.
Sperimentare va sempre bene, sbagliare fa parte del gioco e serve al fine di migliorarsi. Però, non sta scritto da nessuna parte che bisogna pubblicare tutti i giorni fotografie. Se vi manca l’ispirazione, non ostinatevi a scattare. Meglio prendersi una pausa, leggere un libro, documentarsi su qualche fotografo, visitare delle mostre fotografiche. Aspettare di sentirsi in armonia con se stessi e lasciare che i pensieri fluiscano liberi nella mente.
Tutti possono post-produrre, non occorre essere degli stregoni, basta studiare e applicarsi con costanza. Ricordatevi che stiamo parlando di fotografia e non di grafica pubblicitaria, quindi, non manipolate le immagini aggiungendo effetti surreali.
Oggigiorno, sono diverse le opportunità per apprendere, oltre al classico libro cartaceo, in rete è possibile acquistare video corsi completi oppure partecipare dal vivo a dei workshop. Prima, accertatevi sempre sulla qualità di quest’ultimi in modo da evitare di spendere inutilmente i propri soldi.
L’unico e vero requisito richiesto per post-produrre è la sensibilità, la quale aiuterà il fotografo a completare l’opera con delicatezza senza alterare il significato iniziale della foto. Sensibilità che in parte ognuno di noi ha, quella frutto del proprio vissuto, e in parte è possibile acquisire con il tempo.
Ben vengano i software di editing e le applicazioni per smartphone, l’importante è non abusarne. Bisogna cercare di sviluppare un proprio stile, che non vuol dire copiare e incollare la stessa combinazione di regolazioni a tutte le foto, ma intervenire per ottenere un risultato il più omogeneo possibile e comunicare qualcosa.
Cosa ne pensi della post-produzione?
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La post produzione è una delle parti che preferisco. La fotografia per me è un hobby, quindi non ho pressioni di alcun tipo. Mi siedo al pc, seleziono le foto migliori e poi, con calma, decido cosa enfatizzare (generalmente, appena scatto ho già un’idea di cosa fare in post produzione). È un processo importante tanto quanto lo scatto in sé e, come hai scritto nel tuo articolo, la propria sensibilità è fondamentale. Mi dispiace solo che spesso, chi non se ne intende, creda che “modificare” una foto equivalga a “barare”!