
Il fascino delle diapositive
Le ore trascorse a guardare le diapositive sono uno dei bei ricordi legati all’infanzia, un’opportunità per rivivere e condividere certe emozioni. Probabilmente, molti non sanno neanche di cosa si tratta oppure ne hanno solo sentito parlare. Gli ultimi fortunati sono stati quelli nati tra la fine degli anni 70 e i primi anni 80 che, grazie ad uno dei genitori o a qualche parente amante della fotografia, ha avuto l’occasione di conoscerle e toccarle con mano.
Le diapositive: queste sconosciute
Che cosa sono? Sono pellicole a colori montate su dei supporti di plastica quadrati. Queste diapositive si inserivano in un apposito carrello, il quale scorreva all’interno del proiettore mediante l’utilizzo di un telecomando.
Per proiettare le diapositive era sufficiente un piano di appoggio per il proiettore e un fondale bianco, che nel mio caso era una parete di casa. Qualche istante per trovare la giusta inclinazione del proiettore, mettere a fuoco l’immagine e il gioco era fatto.
Ad ogni pressione del pulsante si udiva un inconfondibile suono e subito dopo la proiezione della foto.
Interazione analogica
Sono passati diversi anni dall’ultima volta in cui ho guardato le diapositive, ma il ricordo è ancora vivo. Ci si riuniva in famiglia o con amici e, solitamente si guardavano foto di viaggi, ma anche della quotidianità per rivivere degli attimi.
Era un po’ come stare al cinema: luci spente e tutti seduti attorno al proiettore. Una persona aveva la responsabilità di far scorrere le diapositive senza far annoiare gli spettatori, doveva trovare un ritmo né troppo lento né troppo veloce.
Si alternavano momenti di silenzio nei quali ci si limitava a guardare a momenti nei quali la condivisione attraverso la parola era una necessità. La visione delle diapositive non veniva interrotta da nessuna distrazione, gli smartphone non esistevano ancora. Quella stanza si trasformava in una macchina del tempo e si partiva per un lungo viaggio dimenticandosi per un attimo del presente.
Qualche volta capitava una foto capovolta, bastava estrarre la diapositiva dal carrello per poi reinserirla con il giusto orientamento. Capitavano foto non esposte correttamente: talvolta bruciata o buie. Potevano essere imperfette, ma sempre piacevoli da guardare.
La fotografia analogica è stata solo una breve parentesi che mi ha permesso di avvicinarmi a questo mondo, sono cresciuto con il digitale. Però, mi rendo conto che, oggigiorno, c’è un utilizzo improprio delle immagini, in quanto la priorità è ottenere visibilità. Occorre rimediare e si può ancora fare qualcosa perché la fotografia non è morta, ma in continua evoluzione.
Reperire un proiettore per diapositive non è così semplice e inoltre, servirebbe anche una fotocamera analogica, quindi diventerebbe una soluzione un po’ dispendiosa. Un buon proposito deve essere quello di scattare di meno e stampare più fotografie ad esempio creando un album fotografico.
Se hai avuto la fortuna di guardare le diapositive, quali ricordi porti dentro di te?
Tags: diapositive
Ho ancora il proiettore e molte diapositive che devo ancora digitalizzare… In effetti era una fotografia “più lenta”. Oggi c’é la corsa a scattare e subito pubblicare… Personalmente preferisco aprire le foto di alcuni giorni così riesco a essere più obbiettivo!
E poi concordo che dovremmo stampare di più!