
Tecnica HDR: la guida completa
In quest’ultimo periodo ho ricevuto diverse richieste sulla tecnica dell’HDR e così ho pensato di creare una guida completa che vi guidi fino al raggiungimento dell’immagine finale.
Innanzitutto cosa significa HDR (dall’inglese High Dynamic Range)? È un processo creativo che permette di ottenere un’immagine ad alta gamma dinamica attraverso una sequenza di scatti di diverse esposizioni fuse in un unico file.
Quando e perché si deve ricorrere a questa tecnica?
I sensori della fotocamera non sono in grado di raccogliere le stesse informazioni dei nostri occhi, questo perché hanno una gamma dinamica limitata. Sicuramente con i modelli più recenti c’è stato un notevole miglioramento, ma si è ancora lontani dalle capacità che hanno i nostri occhi e il nostro cervello. Il cervello regola gli occhi e permette loro di adattarsi velocemente a qualsiasi variazione di luce ottenendo così la gamma perfetta. I sensori, invece, non sono così sensibili ai cambi di luce e questo crea dei problemi soprattutto in scene ad alto contrasto.
Ecco perché è necessario ricorrere a soluzioni alternative come in questo caso l’HDR. Con questa tecnica è possibile catturare tutti i dettagli – delle ombre e delle alte luci – che altrimenti non sarebbe possibile registrare con un singolo scatto.
Se si interviene in modo troppo drastico nella fase chiamata tone-mapping il rischio è quello di ottenere un’immagine dall’aspetto surreale con aloni e artefatti, decisamente poco piacevole. Eppure, c’è chi non sa tenere sotto controllo gli effetti collaterali di questo processo ed è per questo motivo che molti fotografi non vedono di buon occhio questa tecnica. Io penso che almeno una volta vada sperimentata e se piace può essere utilizzata ogni qualvolta la situazione lo richiede, sta poi nel proprio buon senso farne un utilizzo corretto.
Ho adottato questa tecnica all’inizio del mio percorso per un certo periodo, ma poi questa fase come altre è passata. Nella fotografia è fondamentale evolversi continuamente e per fare ciò è necessario sperimentare al fine di trovare il proprio stile.
Aumentiamo la gamma dinamica: è importante che utilizziate il formato raw perché raccoglie tutti i dati del sensore senza compressione e questo permette di intervenire in postproduzione senza che si verifichi una perdita di qualità. Con il formato jpeg questo non è possibile poiché molte delle informazioni registrate durante lo scatto si perdono a causa della compressione.
Requisiti per l’HDR
- Bracketing automatico: per catturare le diverse esposizioni dovete attivare il bracketing automatico dalle impostazioni del menu e la fotocamera scatterà una serie di immagini. Nelle fotocamere in cui non vi è questa opzione dovrete regolare manualmente la compensazione dell’esposizione ad ogni scatto, facendo attenzione a non muovere la fotocamera. Servono un minimo di tre immagini: una correttamente esposta (0 EV), una sottoesposta (-2 EV) ed una sovraesposta (+2 EV). Le differenze di esposizione delle immagini devono essere di uno o due EV a seconda che scattiate cinque o tre immagini. Per EV si intende valore di esposizione.
- Priorità di diaframma o manuale: come modalità di scatto selezionate la priorità di diaframma o quella manuale, regolate l’apertura per ottenere la profondità di campo desiderata e poi mantenetela invariata.
- Treppiede: è un elemento indispensabile perché dovete catturare immagini perfettamente uguali, ma con esposizioni multiple. Ovviamente la scena deve rimanere invariata durante gli scatti e non vi devono essere soggetti in movimento. Per evitare il micromosso utilizzate uno scatto in remoto oppure impostate l’autoscatto.
- Software: il più utilizzato è sicuramente Photomatix, poi vi sono alcuni plugin per Photoshop e Lightroom. Tutti questi software sono a pagamento, ma prima di procedere al loro acquisto potete effettuare il periodo di prova gratuito in modo da testare quale sia il migliore. Se non volete spendere un capitale esiste un nuovo servizio molto comodo proposto da Adobe Creative Cloud che permette di avere software sempre aggiornati all’ultima versione con un piano di abbonamento annuale. Tanto per capirci con 12,29€ al mese avete Lightroom e Photoshop sempre aggiornati.
Passiamo all’azione
Una volta che avete fissato la fotocamera sul treppiede, regolato le varie impostazioni ed effettuato la serie di scatti, siete pronti per creare il vostro HDR.
- Da Bridge selezionate i file interessati, andate su file e apri in Camera Raw. Dal pannello di ACR cliccate sul pulsante seleziona tutto così che ogni modifica venga applicata a tutte le foto. A questo punto potete modificare alcuni parametri importanti come la temperatura e la tinta, successivamente andate nel pannello correzione lente e spuntate la casella. Nella sezione colore del pannello correzione lente attivate anche l’opzione elimina aberrazioni cromatiche. Fate clic sul pulsante apri immagine.
- In Photoshop andate su file, automatizza, unisci come HDR Pro, selezionate le foto con esposizioni diverse cliccando sul bottone aggiungi file aperti e dopo di che premete ok. L’opzione “tenta di allineare automaticamente le immagini sorgente” non deve essere spuntato.
- Come metodo scegliete il valore 16 bit, a fianco lasciate invariato il campo “adattamento locale” e spuntate l’opzione rimuovi effetti fantasma con il quale vedrete già un evidente miglioramento. Sotto trovate una serie regolazioni che potete modificare fino ad ottenere l’effetto desiderato. Ricordate di non esagerare, la foto deve rispecchiare la realtà, personalmente non adoro gli HDR troppo marcati che appaiono come dipinti.
Vi chiedo un piccolo favore, se vi sono stato d’aiuto il modo migliore per ringraziarmi è quello di lasciare un commento ed eventualmente iscrivervi alla newsletter.
Tags: hdr
Ciao Francesco, complimenti per l’ottima guida! Hai spiegato benissimo il processo che si utilizza per far un buon HDR, sono certo che questa guida sarà davvero utile a moltissime persone.
Anche io all’inizio scattavo moltissimi HDR e con risultati pessimi, surreali e a dir poco orrendi 😛
Con il tempo mi sono giustamente “evoluto” ed ho iniziato a capire che gli HDR possono tornare utili sono in situazioni di scatto con luci davvero critiche, per tutti gli altri un singolo scatto è più che sufficiente 🙂