
I fotografi e l’ansia da “mi piace”
Esistono tre categorie di fotografi:
- il fotografo professionista ovvero che vive di fotografia;
- il fotografo amatoriale per il quale la fotografia rappresenta una passione;
- il fotografo “convinto”, quella categoria di persone che si sente già arrivata all’inizio del suo percorso e tutto per qualche decina di “mi piace”.
Voglio esprimere il mio pensiero riguardo a quest’ultima categoria di “fotografi”: dobbiamo smetterla di attribuire la causa ai social, semmai il problema è l’interpretazione errata e il comportamento non proprio consono che adottano queste persone. Oggigiorno sembra che l’unica cosa che conti sia quella di caricare una foto su tutti i social esistenti ed attendere davanti allo schermo nella speranza di vedere aumentare i “mi piace”. Che un apprezzamento faccia piacere non lo mette in dubbio nessuno, ma la considerazione di se stessi non può dipendere da questo poiché è un atteggiamento controproducente.
Molto spesso ci si dimentica cosa voglia dire fotografare, una fotografia può essere bella, ok, ma non è abbastanza, deve comunicare un messaggio. La fotografia è anche comunicazione. Supportare un’arte significa mantenere un livello qualitativo alto e per fare ciò è necessario essere dotati di autocritica, qualità che può essere perfezionata solamente studiando e seguendo un percorso in grado di far crescere la propria esperienza.
Non possiamo più fare finta di niente, i social sono una realtà da un po’ di tempo a questa parte e non sono poi un male, anzi, a saperli utilizzare possono essere un aiuto. Personalmente non sopporto quel genere di fotografi che utilizzano frasi del tipo: “ah i social… hanno rovinato la fotografia!”, ripeto, per me dipende tutto dalla scarsa consapevolezza delle persone che frequentano il web. Poi, che i social abbiano aggravato la già difficile situazione del mercato fotografico quello è un altro discorso e le persone responsabili dovrebbero pensarci due volte prima di vendere un prodotto non attendibile.
3 suggerimenti per trarre beneficio dai social
Non vi spiegherò la gestione dei social che potete approfondire leggendo questo articolo “Caro fotografo, come gestisci i tuoi social?”, ma vi mostrerò qualche suggerimento per migliorarsi, vivere bene con se stessi e gli altri.
- Potrà sembrare ovvio, ma non lo è, guardate tantissime foto di ogni genere e di diversi fotografi. Osservatele velocemente e soffermatevi solo su quelle che vi colpiscono, cercate di capire il messaggio e non solo il lato tecnico.
- Seguite i grandi fotografi, cercate di capire come lavora ognuno di essi, sfruttate il web per entrare in contatto con loro anche solo per una semplice domanda. Le persone disponibili esistono ancora non siate così diffidenti.
- Non limitatevi a pubblicare foto solo sui vostri profili, otterrete solo apprezzamenti e quindi nulla di costruttivo. Esistono dei gruppi, partecipate ad essi, qui troverete persone veramente interessate a questo mondo e soprattutto – cosa molto importante – alcune saranno più preparate di voi. Non abbiate paura di esporre i vostri lavori, accettate le critiche e siate aperti al dibattito. Ah dimenticavo, non osservate in silenzio, date voce ai vostri pensieri. Qui di seguito vi elenco qualche gruppo/community a cui potete prendere parte attivamente. Per trovarli digitate il nome esatto nel campo ricerca del social.
- Su Facebook: “clickalps.com photography“, un gruppo dedicato soprattutto alla fotografia di paesaggio dove ci sono spesso annunci riguardanti alcuni workshop. “La Gabbia Armonica“, un gruppo ed anche un magazine gestito da fotografi molto preparati. Qui avrete modo di imparare e crescere tanto. “B&W soul vision” per gli amanti del bianco e nero.
- Su Google plus: “foto passione” una delle community italiane più grandi e poi “fotografi italiani – forum di fotografia”.
Ammesso che ne soffriate, come gestite l’ansia da “mi piace”? Conoscete qualche altro gruppo/community interessante da seguire? Arricchite i contenuti di questo articolo, il vostro commento sarà d’aiuto a tanti altri.
Tags: fotografi
Trovo particolarmente utile il tuo consiglio (2)!
Come dici tu, molti artisti sono anche disponibili. Ricordo che scrissi a George Barr (autore di “Come fotografare ad un livello superiore”, libro molto interessante) e gli linkai spudoratamente il mio album Flickr: con molta pazienza – ed anche una buona dose di critica costruttiva ma pungente! – mi rispose in modo alquanto disponibile.
Io non amo molto i social ma riconosco che, come veicolo di comunicazione, hanno pochi rivali.
Poi, come giustamente dici tu, è sempre “un mezzo per un fine”: da usare in modo intelligente, insomma!