
Come e quando utilizzare la misurazione spot
In un precedente articolo avevo parlato della misurazione esposimetrica, spiegando la differenza fra la misurazione matrix o valutativa, ponderata centrale e spot. Ed è proprio su quest’ultima che voglio soffermarmi, poiché in pochi conoscono i vantaggi.
Perché molti utilizzano la misurazione matrix?
È l’impostazione predefinita di quasi tutte le fotocamere e consente di ottenere buoni risultati nella maggior parte dei casi. Probabilmente, proprio per questo motivo, c’è chi preferisce non modificare niente, affidandosi completamente alla tecnologia, anche se, non restituisce sempre il risultato desiderato. Ad esempio, nelle situazioni in cui vi è un forte contrasto fra luci ed ombre o la presenza di più luci artificiali colorate come in teatro o nei concerti, questa misurazione, il più delle volte fallisce.
Ciò avviene perché l’esposimetro misura un’ampia area dell’inquadratura e imposta l’esposizione in base a vari fattori. La fotocamera non ha la capacità che hanno i nostri occhi di adattarsi velocemente alla luce e vedere i colori reali.
La misurazione spot
Questa modalità di misurazione esposimetrica assicura che il soggetto sarà esposto correttamente, anche se lo sfondo è molto più luminoso o più scuro.
Io scatto con una Nikon D750 che, in modalità spot, esegue la misurazione su un cerchio molto ristretto, il quale è centrato sul punto AF (messa a fuoco) selezionato (quello con la luce rossa), invece, per altre fotocamere, indipendentemente dal punto AF selezionato, la lettura avviene solo sul punto al centro dell’inquadratura. Consiglio di controllare il manuale d’istruzione per capire come funziona la misurazione spot nella tua fotocamera.
Supponiamo di voler fotografare un ritratto all’interno di una abitazione, sfruttando solamente la luce naturale proveniente da una finestra. L’obiettivo sarà ottenere un soggetto ben esposto, in particolare il viso. Non vi devono essere zone sovraesposte o bruciate.
Guardando attraverso il mirino della fotocamera, selezioni il punto AF con una delle quattro frecce presenti sul dorso della fotocamera. Ad esempio, seleziona quello in corrispondenza della fronte, in questo modo darai indicazioni alla fotocamera di misurare la quantità di luce in quel punto. Assicurandoti di scattare in modalità manuale, basterà che regoli la velocità dell’otturatore attraverso la ghiera dedicata, fino a quando l’esposimetro della fotocamera non sarà bilanciato al centro.
Come faccio a mantenere l’esposizione e scegliere il punto di messa a fuoco?
Blocchi l’esposizione premendo il pulsante dedicato AE-L/AF-L. Ho personalizzato le funzioni del pulsante in modo che blocchi solamente l’esposizione e non la messa a fuoco.

Nikon

Canon
Senza rilasciare il pulsante, ricomponi la foto, posizionando il punto AF selezionato in corrispondenza degli occhi e premi il pulsante di scatto a metà corsa per bloccare la messa a fuoco. Se stai utilizzando l’autofocus, nel mirino comparirà un pallino che confermerà l’avvenuta messa a fuoco del soggetto, a quel punto puoi scattare.
Quando prenderai dimestichezza con la misurazione spot, ti divertirai a scattare con ogni situazione di luce ed otterrai sicuramente delle fotografie interessanti. Inoltre, impiegherai meno tempo a postprodurre le immagini.
Conoscevi e/o hai già utilizzato la misurazione spot? Per qualsiasi dubbio non esitare a scrivermi.
Tags: esposizione
Non la conoscevo, la prossima ci provo, sperando di aver capito come fare 😀