
Realizzare ritratti fotografici d’effetto
In questo vecchio articolo “come ottenere il ritratto perfetto” avevo sottolineato l’importanza di relazionarsi con il soggetto, durante la sessione fotografica. Oggi, invece, voglio affrontare l’aspetto tecnico. Prima di iniziare, però, ci tengo a ricordarti che, alle base di un buon ritratto ci deve sempre essere una buona idea ed è fondamentale riuscire a cogliere la personalità del soggetto interessato.
Il ritratto svela sempre parte del carattere del soggetto e per questo lo trovo affascinante. A chi non ama farsi ritrarre per paura di non apparire bene, consiglio di imparare a non prendersi sul serio, di giocare ed ironizzare con la visione negativa di se stesso. È un ottimo esercizio, un po’ alla volta è possibile esorcizzare le proprie insicurezze e riacquistare l’autostima.
3 fattori da considerare per ottenere un ritratto NON da principiante:
- La scelta dell’inquadratura con la quale si può sia decidere la storia da narrare e sia dirigere l’attenzione dell’osservatore a seconda che si effettui un ritratto a figura intera o a tre quarti di figura. Uno degli errori più comuni è quello di ritrarre il soggetto in miniatura, invece, bisogna riempire l’inquadratura. L’eventuale inclinazione della fotocamera dall’alto verso il basso o viceversa tenderà ad evidenziare o attenuare i lineamenti di alcune parti del corpo. Prestare attenzione in questa fase equivale ad una minor perdita di tempo in post-produzione.
- La lunghezza focale condiziona l’atteggiamento del soggetto: utilizzare focali corte ti obbligherà ad avvicinarti troppo al soggetto, rischiando così di invadere il suo spazio prossemico (la distanza che interpone l’uomo tra sé e gli altri). Il tutto si tradurrà con un mutamento dell’espressione, da spontanea a forzata e quindi, finta. Gli obiettivi preferibili sono quelli con una lunghezza focale compresa tra 70 mm e 200 mm perché eliminano l’effetto di distorsione grandangolare e favoriscono la naturalezza del ritratto.
- La profondità di campo è l’elemento più utilizzato dai fotografi. Attraverso essa si può dare più o meno attenzione ad un particolare, scegliendo la porzione di scena da mettere a fuoco. Hai mai sentito parlare di effetto “bokeh”? Corrisponde alla parte di scena fuori fuoco. La PdC è inversamente proporzionale alla lunghezza focale ovvero all’aumentare di quest’ultima, la PdC diventerà più limitata. Ma c’è anche un altro fattore che determina la PdC ed è l’apertura del diaframma che, più sarà aperto (con numeri piccoli come f/2.8 o f/1.4) e più si restringerà la PdC. Se si vuole ottenere un ritratto d’effetto, dando anche maggior risalto al soggetto, basterà isolarlo dallo sfondo utilizzando un’ampia apertura di diaframma.
Lo sguardo del soggetto
Ci sono due opzioni: il soggetto può guardare verso il fotografo – e non l’obiettivo – oppure può fissare qualcos’altro fuori dalla scena. All’inizio della sessione è opportuno effettuare qualche scatto di prova testando entrambe le opzioni, poi, a seconda della disinvoltura del soggetto ci si indirizza verso una.
Nel primo caso si stabilisce un contatto visivo diretto con l’osservatore e l’immagine può essere di forte impatto, a patto che l’attenzione del fotografo sia rivolta al soggetto e non ad altri dettagli tecnici. Nel secondo caso si può creare una storia, stimolando la curiosità dell’osservatore.
La posa migliore
L’utilizzo della luce
Personalmente sono un sostenitore della luce naturale. La luce generata dal sole, soprattutto ad inizio e fine giornata è calda, morbida e avvolgente, niente a che vedere con quella fredda e artificiale generata dal flash o da altre fonti di illuminazione. Capire come si comporta la luce e riuscire a gestirla in ogni situazione ti permetterà di scattare con più naturalezza ed ottenere sempre il meglio.
Ciò che potrebbe esserti d’aiuto per ottenere un ritratto più professionale è un pannello riflettente, il suo scopo è quello di riempire le zone d’ombra e illuminare bene il soggetto. Molti dei pannelli che si trovano in commercio sono multiuso, vi è un primo rivestimento argentato per una luce più brillante, un secondo rivestimento dorato per una luce più calda e rimuovendo entrambi trovate un diffusore. Quest’ultimo è particolarmente indicato nelle ore centrali della giornata, quando i raggi del sole cadono perpendicolari rispetto al suolo. Serve ad attenuare la luce dura e a diffonderla uniformemente sul soggetto.
Cosa si vuole comunicare
Se l’immagine è per un utilizzo commerciale, allora oltre al gusto e all’esperienza del fotografo, ci saranno delle linee guida da seguire. L’azienda stabilirà alcune condizioni che dovrà avere l’immagine per effettuare una campagna pubblicitaria efficace. Si dovrà creare una foto ad hoc.
Mentre se è per un utilizzo personale come la creazione di un portfolio, vi sarà più libertà di scelta e più tempo per ricercare lo scatto. A seconda di ciò che il fotografo vuole comunicare può scegliere in tutta liberà il soggetto, l’ambientazione e l’atmosfera da riprodurre e decidere quali emozioni far trasparire.
Qual è la tua esperienza con il ritratto? Come prossimo articolo ti piacerebbe un video per post-produrre i ritratti con Lightroom?
Tags: ritratto
Ottimo, istruttivo, buona idea le posizioni.